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21/03/2023 - Il 21 marzo, con l’arrivo della primavera, stagione di rinascita e di vita, si coglie l’occasione di ricordare due importanti ricorrenze: la giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione istituita dalle Nazioni Unite nel 1966 e la giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
La Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale si celebra ogni anno il 21 marzo, a partire dal 1967. La data è stata scelta in triste ricordo del massacro di Sharpeville del 1960, la giornata più sanguinosa dell'apartheid in Sudafrica. Durante una manifestazione pacifica contro le leggi della discriminazione razziale, la polizia sudafricana aprì il fuoco uccidendo decine di persone. Trecento poliziotti bianchi uccisero 69 manifestanti che protestavano, in particolare, contro l'Urban Areas Act, che imponeva ai sudafricani neri di esibire uno speciale permesso se venivano fermati nelle aree riservate ai bianchi. Un’apposita commissione d'inchiesta denunciò il comportamento della polizia, mentre l'operato del governo sudafricano venne ufficialmente condannato dall'Onu, che sei anni dopo istituì la giornata internazionale il 21 marzo di ogni anno.
Il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza sono stati alla base degli episodi più tragici nella storia dell’umanità e ancora oggi sono la scintilla e il pretesto delle più gravi violazioni dei diritti umani. Essi rappresentano il principale ostacolo nel progresso dell’umanità verso la pace e lo sviluppo. Le discriminazioni e i crimini d’odio sono diffusi in tutte le società.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ribadisce che tutti gli esseri umani sono nati liberi ed eguali con pari dignità e diritti e hanno il potenziale per contribuire in modo costruttivo allo sviluppo e al benessere della società. Il diritto all’uguaglianza e alla non discriminazione sono il fondamento delle leggi sui diritti umani.
Tutti gli esseri umani hanno diritto a godere di tutti i diritti umani, ovunque, sempre, senza discriminazioni di alcun tipo.
L’articolo 1 della Dichiarazione universale dei diritti umani stabilisce che tutti gli esseri umani sono nati liberi e uguali in dignità e diritti. E il secondo articolo recita: “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza destinazione alcuna per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altra genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”.
Il 21 marzo ricorre anche la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime di mafia” per commemorare i familiari delle vittime innocenti delle mafie, le vittime delle stragi, del terrorismo, del dovere e di chi ha sacrificato la propria vita in nome degli ideali di giustizia e legalità. Con questa ricorrenza si sceglie di stare dalla parte di coloro che hanno combattuto la criminalità organizzata a viso scoperto, rispondendo alle minacce e ai ricatti con fermezza e senza compromessi e a tutti coloro che sono stati uccisi barbaramente dalla criminalità organizzata di stampo mafioso. L’iniziativa ha origine dal dolore di due madri di poliziotti uccisi durante la scorta e che non sentono mai pronunciare i loro nomi (Saveria Antiochia, madre di Roberto, poliziotto ucciso, insieme al commissario Ninni Cassarà, e Carmela, madre di Antonio Montinaro, poliziotto caposcorta del giudice Falcone). Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome.
In questo giorno si ricordano anche due grandi eroi italiani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che hanno lottato contro un sistema di complicità e corruzione e profusero il loro impegno al prezzo della loro stessa vita. Falcone e Borsellino, sacrificando la loro vita per combattere la mafia e lottare a favore della legalità e della giustizia, sono ormai due simboli e i loro insegnamenti rimangono sempre attuali.
“La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale e morale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”. (Paolo Borsellino)
“Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana.” (Giovanni Falcone)