Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo 2023.

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10/12/2022 – ll 10 dicembre il mondo celebra i diritti dell'uomo e degli animali, una giornata che ci ricorda quanto la dignità e la libertà di tutti gli esseri viventi non andrebbero mai calpestate.


Il 10 dicembre ricorre l’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo adottata dall’Assemblea Generale Onu nel 1948. La Dichiarazione, composta da un preambolo e 30 articoli, dichiara i diritti inalienabili che tutti possiedono in quanto esseri umani, senza distinzioni di razza, colore, religione, sesso, lingua, origine, nascita o opinioni di alcun genere.


La Giornata Mondiale dei Diritti Umani 2022 ha per tema “Dignità, libertà e giustizia per tutti” e viene lanciata la omonima Campagna lunga un anno che si concluderà il 10 dicembre 2023, giorno del 75° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Questo tema è stato scelto considerando che la promessa della dignità e dell’uguaglianza dei diritti che era esplicita nella Dichiarazione, è sotto attacco. Il mondo sta affrontando una crisi climatica, la pandemia di Covid-19, crescenti conflitti, instabilità economica, disinformazione, ingiustizia razziale e battute d’arresto globali sui diritti delle donne. Le persone sono frustrate e hanno perso la fiducia in quella che viene vista come inerzia e irrisolutezza dei governi e delle istituzioni nella protezione dei diritti umani.


Il 10 dicembre è una giornata istituita anche per estendere i diritti inalienabili come giustizia, libertà e rispetto a tutte le creature viventi su questo pianeta, non solo agli esseri umani. Il 15 ottobre 1978 presso la sede dell'UNESCO a Parigi è stata sottoscritta dalla L.I.D.A. ed altre associazioni animaliste la dichiarazione dei diritti degli animali  . Pur non avendo valore giuridico, il documento ha lo scopo di proporre un codice etico di rispetto verso l'ambiente e ogni animale. La dichiarazione è strutturata in quattordici articoli che sottolineano come tutti gli animali nascano uguali davanti alla vita e abbiano gli stessi diritti all’esistenza, nonché al rispetto da parte dell’uomo, che ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali e di proteggerli. Inoltre, nessun animale deve essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli ingiustificati; in caso di soppressione necessaria, questa deve essere istantanea, senza dolore né angoscia per l’animale. Infine, la dichiarazione sancisce il diritto di ogni animale a vivere libero nel proprio ambiente naturale, a crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita proprie della sua specie, a riprodursi secondo il ciclo naturale.

È diritto di ogni essere vivente vivere liberamente, ed è nostra responsabilità permetterlo. Come è stato giustamente detto da Mahatma Gandhi: “La vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano. Trovo che più una creatura è indifesa, più ha il diritto ad essere protetta dall'uomo dalla crudeltà degli altri uomini.”

09/12/2022 - La corruzione mina le istituzioni,  la democrazia e lo stato di diritto e porta a gravi violazioni di diritti umani.

 

Il 9 dicembre di ogni anno ricorre la Giornata Internazionale contro la corruzione che ha lo scopo di sensibilizzare le persone sul grave problema globale della corruzione e sul ruolo che la Convenzione ONU contro la Corruzione può avere nel combatterla e prevenirla.

 

Il 24 settembre 2009 la Svizzera ha ratificato la Convenzione dell’ONU contro la corruzione. La Convenzione riconosce l'importanza di misure sia preventive che punitive, indirizza la natura transfrontaliera della corruzione con interventi di cooperazione internazionale e di restituzione dei proventi della corruzione e ha il potere di promuovere e rafforzare le misure per prevenire e combattere la corruzione in modo più efficiente ed efficace.

 

Il 31 marzo 2006 la Svizzera ha ratificato anche la Convenzione penale del Consiglio d’Europa sulla corruzione e il relativo Protocollo aggiuntivo. Con l’entrata in vigore di questa Convenzione, anche la Svizzera è diventata membro del GRECO.

Nel secondo rapporto di conformità, adottato in occasione dell'87a assemblea plenaria (25 marzo 2021), il GRECO sperava che dal processo legislativo sarebbe scaturita una normativa conforme agli standard del Consiglio d'Europa. Aveva quindi chiesto al Capo della delegazione svizzera di sottoporgli, entro il 31 marzo 2022, un rapporto sullo stato di attuazione delle raccomandazioni pendenti. Tale rapporto è stato presentato il 28 marzo 2022.

Il GRECO anche quest’anno ha concluso che non è intervenuto nessun cambiamento nell’attuazione globale, da parte della Svizzera, delle due raccomandazioni ritenute non attuate  e delle quattro ritenute attuate in parte nel secondo rapporto di conformità del terzo ciclo. 

In particolare le due raccomandazioni del GRECO che risultano non ancora attuate sono:


  • individuare i mezzi per aumentare la trasparenza del finanziamento di partiti e campagne elettorali da parte di terzi e di invitare le autorità cantonali ad avviare una riflessione anche su questo aspetto;


  • garantire, nel limite del possibile, una verifica contabile indipendente delle campagne elettorali e dei partiti soggetti all’obbligo di tenere una contabilità e invitare i Cantoni a fare altrettanto.


Le quattro raccomandazioni del GRECO che risultano attuate in parte sono:


  • garantire in modo concreto la supervisione indipendente del finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali conformemente all’articolo 14 della raccomandazione (2003) del Consiglio d’Europa sull’adozione di regole comuni contro la corruzione nel finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali e di invitare i Cantoni a fare altrettanto;

 

  • provvedere a che le future regole sul finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali fossero accompagnate da sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive;

 

  • introdurre regole contabili che impongano ai partiti e ai comitati delle campagne elettorali di tenere una contabilità completa e adeguata; provvedere affinché le entrate, le uscite, gli attivi e i passivi siano contabilizzati in modo dettagliato e completo e presentati in una forma comprensibile; esaminare le possibilità di consolidamento dei conti al fine di includere le sezioni cantonali e comunali dei partiti come pure le entità cui sono legate direttamente o indirettamente o che controllano; provvedere affinché vengano fornite facilmente e in tempo utile informazioni finanziarie adeguate e accessibili al pubblico; invitare i Cantoni, se del caso, ad adeguare la loro normativa alla presente raccomandazione;

 

  • introdurre l’obbligo generale per i partiti e i candidati alle elezioni di comunicare le liberalità ricevute (anche quelle in natura) che superano un determinato importo, come pure l’identità dei donatori; introdurre un divieto generale di accettare liberalità da persone o entità che non dichiarano la loro identità al partito o al candidato e invitare i Cantoni che non l’hanno ancora fatto ad adottare misure in tal senso.

 

Il GRECO ha invitato il Capo della delegazione svizzera a sottoporgli, entro il 30 giugno 2023, un rapporto sullo stato di attuazione delle raccomandazioni pendenti.

25/11/2022 - Il 7 dicembre 1999 l’Assemblea generale dell'ONU istituì la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza sulle Donne, una ricorrenza nata per promuovere la cultura del rispetto, l'emancipazione femminile e la lotta ai maltrattamenti e al femminicidio.


La violenza ha tante forme, alcune lasciano i lividi addosso, altre non lasciano segni sulla pelle, ma provocano lo stesso dolore. Tante volte le donne subiscono violenza fisica o psicologica e purtroppo ancora oggi la violenza uccide.


La violenza sulle donne ha profonde radici nella disparità tra i sessi all'interno della società ed è perpetuata da una cultura che tollera e giustifica la violenza di genere e si rifiuta di riconoscerla come un problema. Spesso si traduce in femminicidio, la manifestazione di una disparità storica nei rapporti di forza tra uomo e donna che porta al dominio dell’uomo sulle donne e alla discriminazione contro di loro e impedisce un vero progresso nella condizione della donna.


La violenza contro le donne rappresenta una violazione dei diritti umani e deve essere combattuta. Bisogna prevenire la violenza, proteggere le vittime, perseguire penalmente i loro aggressori e promuovere una maggiore uguaglianza tra donne e uomini.

20/06/2022 - La Giornata internazionale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite, viene celebrata il 20 giugno per commemorare l’approvazione nel 1951 della Convenzione sui profughi da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

L’articolo 14 della Dichiarazione universale dei diritti umani, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948, sancisce che “Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni”.

Chiunque fugga da persecuzioni o danni gravi nel proprio paese ha il diritto di chiedere protezione internazionale. L'asilo è un diritto fondamentale che viene concesso alle persone che soddisfano i criteri stabiliti dalla Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati. Si tratta di un obbligo internazionale per gli Stati aderenti.

01/05/2022 - La Festa dei lavoratori viene celebrata il 1º maggio di ogni anno in molti paesi del mondo, per ricordare tutte le lotte per i diritti dei lavoratori.

L'origine di questa ricorrenza proviene dagli Stati Uniti ed è legata alle lotte sindacali per il diritto alla giornata lavorativa di 8 ore. Il 1° maggio del 1886, in occasione del 19° anniversario dell'ottenimento di una legge sulle 8 ore istituita nello Stato dell'Illinois, fu indetto, da parte dei sindacati americani dei lavoratori, uno sciopero generale. A Chicago si tenne una grande manifestazione per celebrare questo importante risultato conseguito in materia di diritti dei lavoratori. Durante questa manifestazione avvennero dei violenti scontri di piazza con morti e feriti, sia tra i manifestanti, sia tra le forze dell'ordine. La notizia di quei sanguinosi eventi scosse il mondo intero e in molti paesi, negli anni successivi, si tennero manifestazioni per ricordare le vittime e per rivendicare i diritti dei lavoratori.

La data della Festa Internazionale dei Lavoratori, il Primo maggio, è stata ufficialmente stabilita il 20 luglio del 1889 al Congresso Internazionale di Parigi e fu adottata da molti paesi nel mondo.

17/04/2022 - Il 17 aprile 2022, in corrispondenza con la Pasqua cristiana, si celebra anche la Giornata internazionale della lotta contadina, che ricorda il massacro di 19 contadini che lottavano per terra e giustizia in Brasile, nel 1996.

Ogni anno si celebra questo giorno in tutto il mondo, a difesa dei contadini e delle contadine che lottano per i loro diritti. La ricorrenza si concentra sulla protezione della vita e del lavoro agricolo dei contadini, ribadendo il ruolo strategico che può svolgere l’agricoltura familiare nel processo di trasformazione economica e sociale e nella salvaguardia dell’ambiente.

L'Onu approvò nel dicembre del 2018 la "Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle persone che lavorano in ambito rurale" con l'obiettivo di proteggere un’importante parte della popolazione mondiale che dipende, per la propria sussistenza, dalla terra e dalle risorse naturali del territorio in cui vive, e che si trova prevalentemente in condizioni di povertà.

I piccoli produttori agricoli costituiscono il 75% della popolazione mondiale e producono il 70% del cibo a livello globale. Gli agricoltori sono sempre più soggetti a forti pressione dell’agroindustria che vede coinvolte nuove tecniche di produzione comprendenti anche i prodotti chimici.

Auguri di Buona Pasqua.

21/03/2022 - Proclamando la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale nel 1966, l’Assemblea Generale invitò la comunità internazionale a raddoppiare gli sforzi per eliminare tutte le forme di discriminazione razziale.

Nel 1979, l’Assemblea Generale adottò un programma di attività da intraprendere durante la seconda metà del Decennio per l’Azione contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale. In tale occasione, l’Assemblea Generale decise che, a partire dal 21 marzo, sarebbe stata organizzata annualmente in tutti gli Stati una settimana di solidarietà con i popoli in lotta contro il razzismo e la discriminazione razziale.

La Convenzione internazionale sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale è il trattato internazionale delle Nazioni Unite che ha come oggetto la lotta al razzismo. La Convenzione è stata adottata dall’Assemblea generale dell’ONU il 21 dicembre 1965. La Svizzera vi ha aderito il 29 novembre 1994.

18/03/2022 - Il conflitto armato sul territorio ucraino iniziato il 22 febbraio e tutt’ora in corso, sta provocando ogni giorno violazioni dei diritti umani, un conflitto che ha provocato migliaia di morti e feriti, enormi disagi, spostamenti di parte della popolazione, bambini che hanno perso le loro famiglie nel conflitto e bambini mandati verso altri paesi da familiari costretti a rimanere in Ucraina per difendere la propria patria. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia rappresenta una grave violazione del diritto internazionale umanitario, violazione che si esplica anche in episodi di arresti arbitrari, di tortura, di trasferimenti forzati di parte della popolazione, di attacchi indiscriminati alle aree civili e bombardamenti a siti protetti come ospedali.

Il 7 marzo presso la Corte internazionale di giustizia dell’Onu è iniziata la prima udienza durante la quale l'Ucraina ha accusato la Russia di aver deliberatamente violato la Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio del 1948. Kiev sostiene che Mosca ha accusato l'Ucraina di genocidio contro i russi nella regione separatista del Donbass, un'accusa che le è servita per giustificare l'invasione. La Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite ha ordinato alla Russia di fermare le ostilità in Ucraina. La presidente della Corte, la giudice Joan E. Donoghue, ha chiesto che “la Federazione russa sospenda immediatamente le operazioni militari speciali iniziate il 24 febbraio” in seguito alle richieste di Kiev di “misure provvisorie” contro la Russia per fermare il conflitto nel suo Paese.

La Corte penale internazionale che ha anch'essa sede all'Aja ma non è un organo dell'ONU, è invece in carica nell'individuare le responsabilità individuali dei crimini di guerra, come quelli denunciati dall'Ucraina contro la Russia e alcune sue squadre sono già state inviate nelle zone del conflitto al fine di ottenere prove. Il 28 febbraio scorso la Corte penale internazionale ha aperto un'indagine sui crimini di guerra commessi dalla Russia, sui crimini contro l'umanità in Ucraina e sull'invasione dell'Ucraina in seguito alla richiesta di 39 Stati membri, tra cui anche la Svizzera. Il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan ha affermato che "c'è una base ragionevole per ritenere che siano stati commessi in Ucraina sia presunti crimini di guerra, sia crimini contro l'umanità''. L'inchiesta, ha spiegato, esaminerà i presunti crimini commessi prima dell'invasione russa, ma ha aggiunto che "data l'espansione del conflitto negli ultimi giorni, è mia intenzione prendere in considerazione ogni crimine commesso da qualsiasi parte in conflitto, in qualsiasi parte del territorio".

Anche la Corte europea dei diritti umani ha emesso provvedimenti provvisori che chiedono alla Russia di "astenersi da attacchi militari contro civili e installazioni civili" e da altre violazioni del diritto umanitario internazionale. Anche questo provvedimento è stato emesso a seguito del ricorso del governo ucraino, che ai sensi dell'articolo 39 del Regolamento, ha adito la Corte Europea per i Diritti Umani con una richiesta nei confronti della Federazione Russa in relazione a “massicce violazioni dei diritti umani che sono commessi dai soldati russi nel contesto dell'aggressione militare lanciato contro il territorio sovrano dell'Ucraina”.

Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra ha accettato di istituire una commissione per indagare sulle violazioni commesse durante l’attacco militare della Russia all’Ucraina. La risoluzione chiede il ritiro “rapido e verificabile” delle truppe russe e dei gruppi armati sostenuti dalla Russia e sollecita un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli alle persone bisognose. La Commissione d’inchiesta internazionale indipendente avrà un mandato che include l’indagine su tutte le presunte violazioni e abusi dei diritti e sui crimini correlati e la formulazione di raccomandazioni sulle responsabilità.

Tutti gli Stati devono cooperare per porre fine alla violazione del diritto internazionale ed esprimere solidarietà e aiuto nei confronti delle popolazioni terribilmente colpite dalla guerra in attesa che si fermino i combattimenti e si ritirino le forze di occupazione.

20/02/2022 - Il 20 febbraio di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, istituita dalle Nazioni Unite nel 2007.

L’Onu invita gli Stati membri ad aderire e a dedicare la giornata alla promozione di attività volte allo sviluppo sociale. Lo sviluppo sociale mira alla giustizia sociale, alla solidarietà, all’armonia e all’uguaglianza all’interno e tra i paesi. La giustizia sociale, l’uguaglianza e l’equità costituiscono i valori fondamentali di tutte le società.

Il tema per l’anno 2022 è “Raggiungere la giustizia sociale attraverso l’occupazione formale”.

L’ONU rileva che il 60% della popolazione mondiale non ha rapporti di lavoro regolari e pertanto non gode di nessuna forma previdenziale. Nei paesi in via di sviluppo e nelle aree più arretrate delle varie nazioni è facile che i lavoratori siano esposti al rischio della povertà o ai ricatti di datori di lavoro privi di scrupolo. Più di 2 miliardi di persone, uomini, donne e giovani, hanno un’occupazione informale priva di protezione sociale e dei benefici dell’occupazione formale. Il più delle volte, si sceglie l’economia informale per l’impossibilità di accedere a quella formale e quindi come unica via per il lavoro. Purtroppo, vivere di occupazione informale, porta spesso a condizioni estreme, anche di povertà assoluta. Questa tipologia di lavoro è frutto di un’economia informale che, secondo la definizione che ne ha dato l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), comprende tutte le “attività economiche svolte da lavoratori e unità produttive che – nella legislazione o in pratica – non sono sufficientemente coperte da sistemi regolari, o non lo sono affatto”. Il lavoro informale è frutto di una corsa sfrenata all’abbassamento dei costi della produzione da parte delle grandi catene di produzione globale. Per creare valore, in modo economico e rapido, si sfruttano settori di lavoro invisibile. Un lavoro che la maggior parte delle persone non sceglie, ma è costretto ad accettare per mancanza di opportunità alternative nell’economia formale.

Di fronte a questo scenario, come suggerisce l’OIL, “promuovere la transizione verso la formalità è una condizione necessaria per ridurre la povertà e le disuguaglianze, far progredire il lavoro dignitoso, aumentare la produttività e la sostenibilità delle imprese e ampliare il raggio d’azione del governo, soprattutto in tempi di crisi”.

Per realizzare la giustizia sociale servono forme di occupazione formale e un regime giuridico ed economico di lavoro realmente umano.

27/01/2022 - Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno in commemorazione delle vittime dell’Olocausto.

In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa. Infatti, il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui, alla fine della seconda guerra mondiale , i cancelli di Auschwitz vennero abbattuti dalla 60esima armata dell’esercito sovietico.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunitasi il 1° novembre 2005, ha proclamato ufficialmente, in occasione dei 60 anni dalla liberazione dei campi di concentramento, il 27 gennaio Giornata Internazionale della Commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto.

Secondo il testo dell’Assemblea Generale del 2005, ogni anno, il 27 gennaio, tutti gli stati membri delle Nazioni Unite hanno il dovere di inculcare nelle generazioni future le “lezioni dell’Olocausto”.